CONVERSATION WITH DARIO NEIRA - Claudio Cravero

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C.C..Come riassumeresti la tua ricerca?

D.N. Guardando a ritroso il mio percorso, mi rendo conto che nei miei lavori confluiscono spesso il sacro, la natura, i mutamenti indotti dalle Scienze della Vita e dalle tecnologie sulla percezione del corpo umano… Lavoro frequentemente con il linguaggio in quanto testo, esprimendomi attraverso la metonimia, cioè la rappresentazione testuale della causa rispetto all'effetto e, sempre nello stesso campo semantico, spesso impiego anche la sineddoche, ossia la parte per il tutto.

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THE FLESH BECOME WORDS - Domenico Quaranta

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Martellante, ossessivo, ci raggiunge ancora prima di entrare in galleria, riempie lo spazio e la mente. E dà, inevitabilmente, il tono a tutta la mostra. Il rumore delle bombe entra quotidianamente nelle nostre case, e la violenza, con il suo corollario di sangue, pianti e grida, fatica ormai a farsi strada tra le nostre preoccupazioni quotidiane. Ma il sonoro di Disease (2005), il primo video di Dario Neira, è qualcosa di diverso. Il rumore sordo della Risonanza Magnetica ci riconduce a qualcosa che cerchiamo ostinatamente di escludere dalla nostra quotidianità, e che non assomiglia per niente alla morte spettacolare a cui siamo abituati: l'esperienza della malattia.

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DOMANDE A DARIO NEIRA - Sara Costa

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SC - Sei medico. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo dell’arte?

D.N.Fare l’artista non credo sia una scelta ma un’urgenza e non credo sia un fatto culturale o di educazione. Forse è scritto proprio nel DNA dell’individuo e questa mia passione preesisteva alla laurea. La professione medica ha invece sicuramente influenzato la formalizzazione del mio lavoro e le tematiche.

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L’ARTE E IL SACRO: intervista a Dario NEIRA - Giuliana Bertolo

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GB - Diverse tue opere fanno riferimento a passi o figure bibliche: qual è il rapporto della tua arte, o più in generale dell’arte, con il sacro?

D.N. Arte e sacralità sono strettamente congiunte da sempre; da sempre i veicoli del divino, più ancora della natura come teorizzato da Kant, sono stati i dipinti di Giotto o l’architettura dei templi e delle cattedrali, la cappella Sistina o la pietà di Michelangelo… Poesia e sacro attingono allo stesso patrimonio dell’esperienza interiore, della religiosità dell’uomo.

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