BODY NATURE DE MENEZES - NEIRA - Claudio Cravero

(abstract)

 

Gli studi degli ultimi cinquant’anni, tra cui le biotecnologie e la genetica, consentono di intervenire nello sviluppo delle forme viventi, adattando spesso i progressi della scienza a beneficio della società. Se da un lato queste pratiche, con le premesse e le minacce, nell’immaginario comune creano delle perplessità, dall’altro diventano invece riferimento per gli artisti e le loro ricerche. E questo perché permettono di utilizzare le biotecnologie come medium artistico.Mentre gli avanzamenti della chirurgia plastica e dell’ingegneria tessutale, fino a poco tempo fa erano utilizzati dagli artisti con intento provocatorio, pur indagando a livello ontologico la coniugazione del corpo con il mondo (Stelarc, Kac, Orlan), oggi queste pratiche costituiscono semplicemente lo strumento con cui gli artisti scelgono di esprimersi. Allontanandosi infatti da una volontà trasgressiva, è presente un vivido ritorno al senso e all’intenzione di selezionare ciò che è atto a comunicarlo, ed è l’aspetto soggettivo ed esistenziale a oggettivarsi attraverso i medium prescelti. Il mezzo non caratterizza il tema, poiché sono la poetica, la narrazione e il messaggio espressi dal singolo a dare un senso ai mezzi usati.

Download full text (ita)»
Download full text (eng)»

 

SKIN AND WORDS - Dario Neira

(abstract)

 

“E quando si arrossisce, significa si, vero?” fa dire Antoine de Saint-Exupery al suo celebre personaggio, mettendo in evidenza come la pelle, di uguale derivazione embrionaria del tessuto nervoso, possa manifestare i nostri più reconditi stati emotivi e le nostre più profonde suggestioni.
La pelle è infatti il luogo dove il fisico si giustappone allo psichico e, come spesso accade nelle terre di confine, i due territori si fondono l’uno nell’altro con la conseguente perdita ciascuno dei propri elementi costitutivi. Superficie d’interposizione fra il sensibile ed il senso , i due metri quadrati di estensione cutanea, interfacciano l’interno con l’esterno, il dentro con il fuori, permettendo al nostro corpo di comunicare con il mondo attraverso la percezione tattile, meccanismo responsabile del processo di identificazione del soggetto che porta allo sviluppo di una pelle “psichica” (la cosiddetta Io-Pelle) come descritto dallo psicoanalista Dider Anzieu].

Download full text (ita)»

 

SKIN - Ugo Volli

(abstract)

 

Tutti gli esseri viventi, dalla singola cellula agli esseri umani, sono organizzazioni improbabili dal punto di vista termodinamico, destinate a degradarsi e a confondersi nel loro ambiente. Per questo la superficie che le separa dal mondo è essenziale: non solo essa custodisce la differenza (fisica, chimica ecc.) fra organismo e mondo, evitando la dispersione, ma la produce attivamente, introducendo nell'essere vivente certi composti ed espellendone degli altri, raccogliendo informazioni provenienti dall'ambiente con appositi ricettori, che poi elaboreranno tali comunicazioni influenzando l'organismo, ecc. Si tratta dunque di un luogo complesso di relazione: allo stesso tempo e per versi diversi lo spazio di una disgiunzione e di una congiunzione col mondo.

Download full text (ita)»

Download full text (eng)»

 

SKIN LANGUAGE - Domenico Quaranta

(abstract)

La pelle è superficie, esteriorità, mancanza di profondità; 'epidermico' è sinonimo di superficiale, vago, esteriore. Eppure, la pelle porta i segni del tempo, rivela (con i suoi tatuaggi e le sue cicatrici) la storia di un individuo, i suoi drammi e le sue gioie; ne tradisce, sbiancando o accendendosi, accapponandosi o corrugandosi, le emozioni più profonde. Una pelle abbronzata o incartapecorita, vellutata o opalescente, screpolata o sepolta sotto uno spesso strato di fard dice spesso ciò che altri dettagli nascondono; ed è la pelle, percepita col tatto o con la vista, a ritornare spesso nei ricordi: il ricamo di capillari sul naso del nonno, la superficie ispida della guancia di papà, le mani profumate della mamma. Infine, la pelle è linguaggio: linguaggio del corpo, comunicazione chimica e gestuale, e, perché no, verbale: "Il verbo si fece carne e venne in mezzo a noi".

Download full text (ita)»

 

SEMEIOTICAL SKIN - Marco Enrico Giacomelli

(abstract)

 

Un video, Disease, alterna immagini di petto e stomaco in un montaggio serrato di screenshot tratti da ciò che si vede dai monitor durante le risonanze magnetiche. Il sonoro è ricampionato a partire dai rumori emessi in quella scomoda situazione diagnostica. Un box in metallo: sulla faccia rivolta in alto, traforata, la parola vita (Life, oh life è il titolo del lavoro) fa intravedere la fotografia di una lunga cicatrice, mentre su uno dei lati verticali lampeggia la scritta “goes on”. Poi una frase di Georg C. Lichtenberg recita “Parla, affinché io possa vederti”, e ogni lettera è una pelle diversa, per età, manipolazione, colore. Words sono lettere che si sollevano dal supporto in acciaio, lasciando ancora una volta trasparire (o traspirare?) l’epidermide sottostante.

Download full text (ita)»

 

SULLA PROPRIA PELLE - Giorgina Bertolino

(abstract)

 

Nel seguire l’evoluzione del lavoro di Dario Neira, mi accorgo della presenza di un passaggio essenziale. Potrei dire cronologico ma preferisco far ricorso alla geografia e pensare piuttosto a qualcosa di simile a un passo, al punto dove l’esperienza del movimento o dello sguardo cambiano: da salita a discesa, da regione a regione. Geografico e non cronologico perché il luogo, a differenza del tempo, è ripercorribile. Ci si può tornare. Il passo di cui parlo è segnato nelle diciture dei titoli, da intendersi quali indicazioni di località e dunque, in questo caso, come tappe e stazioni di ricerca. I primi lavori sono paesaggi. L’artista li chiama Skinscapes. Paesaggi di pelli di uomini e donne, pazientemente colte attraverso il filtro della fotografia e poi raccordate a formare una superficie. La superficie, esattamente come quella della terra, non è semplice ma tutta intessuta di quella densità che, sin dal primo sguardo, induce a riconoscere, a decifrare, a cogliere il peso dei volumi o i contorni del disegno. Sono, gli Skinscapes, delle cartine mute e silenziose.

Download full text (ita)»

Download full text (eng)»

 

RED AT THE CROSSROAD - Franco Torriani

(abstract)

 

Dario Neira's artistic practices are at the crossroads between life, symbolic realm and nature, exploring changes induced by technologies on the perception of the human body, inside and outside, taking into account how Life Sciences have continuously altered such fundamental topics as nature, humans, life.

Download full text (eng)»

 

SOMMARIO DI UNA RI/DECOMPOSIZIONE - Emanuela Ciuffoli

(abstract)

 

Viviamo in una cultura ossessionata dagli effetti speciali del corpo, attraversiamo ambiti discorsivi in cui le pratiche mediche si sono mescolate con forza ed efficacia alle produzioni mediali. La medicalizzazione degli immaginari è un processo in atto da tempo, processo che ha nel digitale il suo strumento più pervasivo. I telefilm abbondano di diagnosi, referti e corpi sfasciati, smontati e rimontati dai saperi della polizia scientifica, di chirurghi plastici e di medici cinici e avvincenti. Crittografare il sintomo risulta espediente narrativo utile nel focalizzare l’attenzione sulla capacità della medicina di ricondurre l’anomalia alla cornice rassicurante della tassonomia medica.

Download full text (ita)»

 

POSTUMANISMO - Roberto Marchesini

(abstract)

 

Il tramonto dell’umanismo, con abbandono definitivo del mito della purezza e dell’autarchia dell’umano e parallelamente della pretesa di eleggere l’uomo quale misura e sussunzione del mondo, passa attraverso una molteplicità di strade: l’invasione del corpo da parte di tecnologie sempre più invasive e perfusive, l’emergenza di interfacce dialogiche con le alterità non umane, l’organizzazione delle architetture somatiche da parte di referenze esterne, l’esplosione della carne nelle grammatiche comunicative del mondo.

Download full text (ita)»

 

ME/WE - Susanna Mandice

(abstract)

 

Creato nel 2006, SMALL DEVICES TO DEVELOPE SELF-AWARNESS (ME/WE), è un lavoro che si inserisce perfettamente nella mostra e ne amplifica la portata di per sé già strepitosa. Lo scollamento tra la delicatezza e la perfezione dell’opera, allestita volutamente su una parete decadente, crea una scissione visiva che è estetica pura. il gioco di specchi, che tradizionalmente indaga la tematica.

Download full text (ita)»

 

WATER/LIGHT - Claudio Cravero

(abstract)

 

Guardando l’acqua si è assaliti dalla vertigine del significato. E l’acqua è l’estrema coniugazione: una serie infinita di forme, relazioni e contenuti. Interessato all’acqua in tutte le sue dimensioni naturali, vale a dire fiume, lago o mare, Dario Neira la restituisce attraverso una serie di numerose fotografie in cui, quasi come fonte battesimale (considerando anche l’attitudine dell’artista a rileggere spesso dei temi biblici), egli cattura aspetti dell’acqua difficilmente visibili a occhio nudo.

Download full text (ita)»

 

DISEASE - Claudio Cravero

(abstract)

 

Dario Neira lavora sull’idea di un’arte che, correlata alla scienza, sia in grado di ricreare le relazioni fisiche, percettive e psicologiche che sottendono la natura del binomio uomo-corpo. Partendo dai dettagli del corpo fisico, come nel caso di SKINSCAPES e RITRATTI (2000), dove l’artista indaga le geografie stratificate delle pelle, la ricerca di Neira è intesa come un arricchimento delle nostre ipotesi percettive sull’organismo e, seguendo un percorso che conduce all’interno dello stesso, si presenta allo spettatore attraverso una varietà espressiva che spazia dalla fotografia all’installazione e, più recentemente, al video.

Download full text (ita)»

 

DISEASE (this is)- Franco Torriani

(abstract)

 

Opera e supporto, il video Disease di Dario Neira si fonda su una Risonanaza Magnetica Nucleare (RMN), il soggetto è un essere umano di sesso maschile. Esame, quello della RMN, relativamente invasivo, che il soggetto vive nel disagio di una costrizione fisica e di rumori, di rapporto con la malattia, di ulteriore disagio ambientale (disease). Quella dell'autore, mi sembra, l’ osservazione scientificamente intima di un uomo che, in simultanea, vive un'esperienza fisica e interiore, con un contenuto acustico che , per quanto elaborato, riprende il rumore sordo e ovattato che si percepisce all'interno dell’ apparecchiatura.

Download full text (ita)»
Download full text (eng)»

 

I'M DIVINE- Dario Neira

(abstract)

 

Secondo il pensiero post-umanista, il corpo si valorizza attraverso le proprie potenzialità di accoglienza, per mezzo dei legami di ospitalità nei confronti dell’alterità, “nella misura in cui traccia una soglia, cioè un punto di accoglienza e di interfaccia con il mondo esterno, e nel momento in cui comprende il bisogno dell’altro” [1], in contrasto con quanto fin’ora sostenuto dall’ideale umanista di corpo autoriferito, entità pura, chiusa e autosufficiente. Forte è quindi quell’identità che è in grado di integrare le alterità e non quella che si difende erigendo barriere e steccati, pretendendo di salvaguardare una purezza originale; la partnership con l’altro da se – come teorizzato da Roberto Marchesini – modifica ed amplia la soglia di interfaccia con il mondo e permette di riprogettare la macchina-uomo, modificando gli input percettivi, perfezionando o aggiungendo funzioni cognitive, estendendo la performatività di alcuni compartimenti.

Download full text (ita)»
Download full text (eng)»

 

FROM GENESIS TO REVELATION – Claudio Musso

(abstract)

 

"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui". “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Per quanto strano possa apparire, la citazione non ha nulla a che fare con la sempre attualissima querelle laici versus cattolici, o con una sua possibile rielaborazione in ambito artistico. Infatti, la frase di cui sopra non solo fa da entrée alla personale di Dario Neira (Torino, 1963) presso lo spazio cremonese, ma si definisce come sintesi concettuale di tutto il lavoro dell’artista.

Download full text (ita)»

 

GENESIS/REVELATION – Ivana Mulatero

(abstract)

 

Dario Neira scrive. Non più su carta, mediante collage fotografico oppure con un montaggio filmico. Non su altri supporti esterni, nemmeno su quello più vicino all’uomo, più intimo e percepito che è la pelle. Ma con essa egli scrive. Per l’esattezza il progetto John 1,14 Project© : from Genesis to Revelation presentato al CRAC di Cremona costituisce un’altra tappa di progressiva precisazione e attuazione di quanto era contenuto nel concept proposto nell’ambito del Premio D’Ars per la Bioarte nel 2006. L’idea è quella di prelevare un frammento d’epidermide dal proprio corpo, coltivarla in vitro e ottenere uno scampolo di pelle-tessuto con il quale costruire un testo rivelatore, cioè revelation. Neira non ha ancora deciso quale sarà il testo, “…anche se mi piacerebbe fosse correlato con l’uso comune della pelle coltivata per i trattamenti degli ustionati – i’m burnt”.

Download full text (ita)»

 

LA CARNE DIVENTA PAROLA – Franco Torriani

(abstract)

 

Con John 1,14 Project: from Genesis to Revelation, Dario Neira presenta una parte consistente del suo piano di ricerca e di lavoro, un programma che continua nel tempo e che, a una prima lettura, rivela l'orientamento biblico della sua impostazione(1). Almeno per la parte evangelica della frase, la prima, il riferimento è a quel verbo che diventa carne, come si legge nel Vangelo di Giovanni ( The word became flesh, John 1.14). Una seconda lettura richiede il capovolgimento della frase evangelica, e' dunque la carne che - nelle intenzioni dell'artista- si fa verbo, parola, testo.

Download full text (ita)»